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 / Bloggo  / Professioni creative: mettersi in proprio

Hai mai visto “Quo vado” di Checco Zalone?
 Una scena in particolare regala una metafora molto efficace per spiegare una delle differenze tra il posto fisso e l’attività in proprio:

“…allora mettiamo caso che tu ogni mese prendi un cinghiale: a gennaio una freccia, un cinghiale; febbraio, una freccia, un cinghiale… poi arriva dicembre, tiri la tua freccina… e trovi due cinghiali! Ti è mai successo? Si chiama tredicesima! Se il tuo cuore non conosce questa gioia allora taci, perché i tuoi dei ti hanno condannato alla partita IVA!”

Oggi, XXI secolo, nel momento stesso in cui ti balena l’idea di aprire la partita IVA, almeno 5 amici, in sincro con i tuoi genitori, stanno già scuotendo la testa. Sì, è una scelta in controtendenza, la corrente porta ad aggrapparsi al posto da dipendente sudato ogni giorno con il sangue, oppure a cercare prima un lavoro in linea con il tuo profilo e poi a cercare qualcosa. Ma se ti sentissi pronto per essere artefice del tuo destino, cosa dovresti fare?

Per partire è consigliabile valutare alcuni aspetti:

  • sei un grafico/illustratore, ma dovrai occuparti anche delle parti amministrative e commerciali, quindi dovrai sforzarti di capire come funzionano
  • un commercialista che conosce l’ambito in cui lavori ti aiuterà a non pagare più del dovuto
  • un prospetto dei costi (attrezzature, programmi, sito web, ecc) e delle trattenute su un’ipotesi di fatturato annuale, ti aiuterà a stimare l’importo netto per rendere l’attività sostenibile

Facciamo un esempio: se rientri nel regime forfettario le trattenute saranno del 5%, sul 78% di imponibile. Cosa significa? Se in un anno hai fatturato 10.000 €, le trattenute saranno il 5% di 7.800€, cioè 390€.

Ci sono, inoltre, altre spese da tenere presenti. Ad esempio:

  • l’iscrizione alla Camera di commercio
  • il costo del commercialista
  • i contributi INPS che variano in base al fatturato, versati in 4 rate all’anno
  • l’attivazione della PEC (necessaria per iscriversi alla Camera di commercio)

Per un totale di circa € 3500 annui.

Questo testo ti potrebbe essere utile per un primo approccio all’argomento, il consiglio però è quello di affidarti a fonti ufficiali come il sito dell’Agenzia delle Entrate per reperire informazioni di dettaglio e soprattutto, rivolgerti al commercialista per l’apertura della partita IVA.

Ricordati di elaborare un elenco delle attività che saranno il tuo core business (es. siti web, grafica, illustrazioni, strategia SEO, social media marketing, ecc), servirà per definire i cosiddetti codici Ateco. E anche per schiarirti le idee.

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